Ossessione estetica?
Vigoressia è il termine che indica una pervasiva ed eccessiva preoccupazione rispetto al proprio stato di forma fisica.
C’è chi definisce la vigoressia come dipendenza dall’esercizio fisico, con riferimento in particolare al desiderio di accrescere la propria massa muscolare.
C’è anche chi parla di vigoressia come una sorta di anoressia inversa (e infatti, è anche comune l’etichetta reverse anorexia).
Nella vigoressia, la preoccupazione per il proprio aspetto fisico non consiste nell’idea prevalente di dover dimagrire, bensì in quella opposta: dover aumentare la propria muscolatura.
L’ossessione per la forma fisica, tipica della vigoressia, ha motivazioni estetiche, non di salute.
Ed è un’ossessione che non trova mai realizzazione:
- i risultati appaiono sempre inferiori alle speranze;
- l’asticella delle aspettative è posta sempre più in alto rispetto a ogni obiettivo raggiunto.
Vigoressia significa, perciò, dedicare la maggior parte del proprio tempo a inseguire il desiderio di avere un corpo migliore.
Inseguirlo fino a ricorrere a sollecitazioni innaturali, come
- l’abuso di sostanze chimiche volte ad aumentare il tono muscolare e la resistenza;
- sessioni di allenamento estenuanti;
- diete rigide e che prediligono nettamente un certo tipo di introito alimentare a scapito di altri.
Chi soffre di vigoressia, espone insomma la propria salute a rischi considerevoli.
Ma il prezzo da pagare all’ossessione estetica imposta dalla vigoressia non è soltanto fisico.
Vigoressia: le cause
Quando si affronta il tema delle cause della vigoressia, occorre fare una distinzione fondamentale.
La vigoressia ha una natura duplice:
- Sociale – la vigoressia è una forma di espressione del culto dell’immagine, un fenomeno in larga ascesa nel mondo occidentale negli ultimi cinquant’anni.
L’ossessione per un corpo eccezionale è quindi la reazione a un’idea distorta, ma sempre più in voga nella società contemporanea
posso essere amato e apprezzato solo se sono perfettoNella vigoressia, insomma, la perfezione coincide con un ideale estetico.
Apparire diventa più importante che essere.
- Individuale – la vigoressia è una risposta personale a una delle esperienze più dolorose dell’esistenza umana: la sensazione di non essere degno d’amore da parte di nessuno.
Questo tipo di convinzione inconscia ha radici che affondano nella storia personale – dunque unica e inimitabile – della persona che la vive.
In sintesi:
La vigoressia ha ragioni sia legate all’influenza sociale, sia legate a fattori soggettivi.
Le prime rappresentano una forma di ipernarcisismo tipica dei nostri tempi.
Le seconde – quelle su cui più direttamente si può intervenire con un percorso di psicoterapia – hanno invece a che fare con la soggettività della singola persona:
– c’è un motivo specifico e personale se ci si sente non degni di essere amati;
– c’è un motivo specifico e personale se si prova a rispondere, a questa
sensazione, attraverso la vigoressia, cioè attraverso il tentativo estremo di
valorizzare il corpo e la forma fisica.
Vigoressia: le conseguenze psicologiche
Come già accennato, la cifra dominante della vigoressia è l’insoddisfazione.
La frustrazione per quello che si è rappresenta sia il punto di partenza sia la stazione di arrivo, per chi soffre di vigoressia.
Sottoporre il proprio corpo a ritmi di allenamento massacranti e a regimi di dieta severissimi produce senza dubbio dei risultati… ma non è mai abbastanza.
C’è sempre un quid in più che, nella percezione del vigoressico, potrebbe essere raggiunto.
E così, la pressione e la tensione non calano mai, anzi, si accrescono.
Ogni dimensione altra (le relazioni, il lavoro) finisce per essere appiattita su quella degli allenamenti.
È evidente che quell’insoddisfazione non potrà mai essere colmata da un chilo o due in più di muscoli.
Non è davvero l’immagine esteriore a dover cambiare, quando l’autostima personale e il senso di sé sono tanto instabili e deficitari.
Il fitness è un canale di sfogo insufficiente, e l’iperinvestimento che il vigoressico ne fa, diventa addirittura dannoso.
Vigoressia significa restare intrappolati in una vera e propria dipendenza.
E, come tutte le dipendenze, uscirne è complicato, perdercisi dentro invece è sempre più facile.
Il punto è che c’è qualcosa, ben più in profondità degli strati di muscoli e pelle ipertonicizzata, che deve essere intercettato, accolto, compreso.
Ha a che fare con una ferita interiore che nessun allenamento fisico, né dieta, né assunzione di supporti chimico-farmacologici, sono in grado di rimarginare.
È qualcosa, in effetti, che va sottoposto a un lavoro di ascolto che è certamente più “astratto” di quello a cui si abitua chi soffre di vigoressia.
Si tratta di un lavoro di paziente ricalibrazione del valore dell’immagine estetica di se stessi.
Un’attività che va di pari passo con l’individuazione delle cause profonde, che trasformano l’aspetto fisico nell’unica coordinata esistenziale degna d’attenzione.
Francesco Rizzo
Psicologo Psicoterapeuta Padova