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Rabbia in adolescenza

L’adolescenza è una stagione della vita densa di emozioni forti.

La rabbia è senza dubbio una delle manifestazioni d’umore più frequenti.

Gli obiettivi di questa rabbia possono essere molteplici, ma i genitori sono molto preoccupati quando questa rabbia si esprime nei loro confronti, eccessiva e immotivata.

A nervosismo segue nervosismo; sorgono domande dolorose del tipo

«Cos’è che abbiamo sbagliato con lui/lei?

Così nervoso, l’adolescente risulta quindi sfuggente, inaccessibile… e quasi gli unici momenti di reale “contatto” sono quelli in cui esprime rabbia e risentimento!

Cosa c’è dietro gli scoppi di rabbia

Gli scoppi di rabbia in adolescenza sono soltanto apparentemente immotivati.

Di certo, la rabbia indirizzata verso i genitori è soltanto “spostata”: è come se gli adolescenti ripiegassero sui genitori.

Perché sui genitori?

Perché sono… bersagli facili: sono tanto presenti nelle loro vite e con un legame di confidenza piuttosto stretto.

In realtà, l’obiettivo di questa rabbia è un altro. E non è così facile individuarlo.

Ciò su cui però conviene cominciare a ragionare è che, dietro questa rabbia, c’è un fattore di sofferenza notevole che rende il ragazzo nervoso, irascibile, sempre sul piede di guerra.

È un fattore che gli sottrae tante energie, che lo impegna in una battaglia continua con se stesso e con gli altri, che inaridisce le sue soddisfazioni.

La rabbia in adolescenza, insomma, è un campanello d’allarme di quelli più fragorosi.

È difficile per un genitore, che si vede vomitata addosso tanta aggressività, riuscire a mantenere quella lucidità che consente di… non prendersela, o per meglio dire, di non prenderla sul personale: direttamente, i ragazzi attaccano i genitori, ma indirettamente stanno segnalando un disagio profondo a cui non riescono a dare una forma diversa.

La psicoterapia della rabbia

Chiunque ha esperienza di adolescenza, come genitori o come terapeuta, sa che è difficile far esprimere i ragazzi sulle proprie difficoltà.

La rabbia non sfugge a questa verità, anzi, ne è una sua più lampante dimostrazione: non solo per l’adolescente è molto difficile trovare il motivo nascosto del suo nervosismo… è difficile proprio parlare di questa rabbia, parlarne e basta!

È come se rendesse anche le parole vuote.

«Sono arrabbiato… non c’è altro da dire»

Ma è proprio nella stanza di terapia, dove qualsiasi argomento è bene accetto (anche quelli apparentemente lontani dal focus) e dove il ragazzo può sentirsi libero di esprimere se stesso senza paura di essere giudicato o di ferire (grazie al fatto che la confidenza con lo psicoterapeuta è qualcosa, per lui, di meno “impegnativo” rispetto a quella con i propri genitori), che le motivazioni profonde vengono alla luce.

Lavorare sulle fonti della rabbia non solo è possibile, è necessario.

Aiutare il ragazzo a vivere con più serenità la propria vita e le inevitabili piccole/grandi frustrazioni sul suo cammino, è un bene preziosissimo non solo per il suo presente, ma anche per il suo futuro.

E genera effetti positivi anche sull’equilibrio complessivo in famiglia, restituendo benessere anche ai genitori.

Francesco Rizzo

Psicologo Psicoterapeuta Padova