Consulenza o psicoterapia?
Chi varca per la prima volta l’ingresso della stanza di uno psicoterapeuta, ha in testa una certa confusione:
«Ma cos’è che si viene a fare, qui?
In particolare, si ha – comprensibilmente! – poca conoscenza delle diverse proposte che uno psicoterapeuta può avanzare per prendere in carico il paziente e la sua sofferenza.
Si ha, generalmente, un’idea abbastanza concreta della psicoterapia: un percorso lungo, molto spesso con più colloqui settimanali.
La psicoterapia, però, non è l’unica opportunità a disposizione del paziente.
Esiste la consulenza, che potremmo definire una forma preliminare di presa in carico e gestione del disagio.
A cosa serve la consulenza psicologica?
Serve innanzitutto a circoscrivere il problema: circoscrivere il problema è il primo passo verso la soluzione, qualunque essa sia.
La consulenza è composta da pochi incontri (solitamente non più di otto) nei quali la persona e lo psicoterapeuta affrontano direttamente la questione, o le questioni, più rilevanti.
Succede molto spesso che un paziente arrivi a contattare lo psicoterapeuta lamentando una forma vaga di malessere psicologico, che può assumere le sembianze di un’insoddisfazione, di un senso di frustrazione, a cui però non si riesce ad attribuire una causa, e della quale si fa persino fatica a produrre una descrizione più dettagliata.
Questo, ovviamente, non vuol dire che la sofferenza interiore non sia forte, e da prendere in considerazione… anzi!
La consulenza aiuta a fare chiarezza, tanto sul problema e le sue cause, quanto sulle possibili soluzioni di intervento.
Non è detto che qualunque espressione di sofferenza personale debba immediatamente essere intercettata da una proposta di psicoterapia: certo, la psicoterapia è il modo migliore per affrontare il problema in tutte sue innumerevoli sfaccettature; la scelta di affidarsi a un percorso così impegnativo, però, può essere ostacolata da vari fattori che pure meritano rispetto (economici, lavorativi, e così via).
La consulenza NON È una psicoterapia, ma è un primo, importante check-up: consente una valutazione articolata delle difficoltà del paziente e una preliminare individuazione delle aree su cui intervenire.
Talvolta, al termine della consulenza, lo psicoterapeuta può suggerire al paziente quali potrebbero essere dei piccoli “accorgimenti” da implementare nella sfera delle relazioni e del rapporto con se stessi, utili a tamponare temporaneamente il problema, oppure a migliorare il quadro anche sul lungo termine.
È bene ribadirlo: individuare il problema è sempre il primo passo per risolverlo.
La consulenza permette di vederci chiaro, così da individuare analisi e soluzioni più pertinenti.
Francesco Rizzo
Psicologo Psicoterapeuta Padova