…ma ho buone notizie per te!
Vorrei essere felice.
Vorrei essere… più felice di così.
È la richiesta che mi sono visto rivolgere più spesso dai pazienti.
«… Felicità che sappiamo soltanto guardare, aspettare, cercare già fatta,
quasi fosse anagramma perfetto di facilità,
barando su un’unica lettera…».
Così canta Francesco Guccini nella sua Ballando con una sconosciuta.
E ha ragione: troppo spesso si pensa che raggiungere la felicità sia… facile.
Le cose non stanno così: non esiste qualcosa come una… ricetta per la felicità.
Semplice, come la torta della nonna, buona per tutti, economica.
Una cosa del genere non può esistere perché non esiste una persona uguale all’altra.
Certo, esistono bisogni, desideri, emozioni che ci accomunano come specie umana; ma la felicità è qualcosa di più… raffinato.
Non esiste una felicità uguale all’altra.
“Felicità” è qualcosa di diverso per ciascuno:
- è migliorare le proprie relazioni affettive;
- è sconfiggere l’ansia, o la timidezza, che ostacola la realizzazione dei propri obiettivi;
- è individuare la propria ragione di vita tra progetti, programmi, intenzioni… che non portano da nessuna parte.
E così via.
Prova a fare questo esperimento:
- domandati: sono felice?
- se la risposta è no, allora domandati: come potrei esserlo? Cos’è che mi renderebbe felice?
Annota la risposta (o le risposte, possono essercene tante) alla seconda domanda e pensaci: ti sembra che i tuoi desideri siano uguali agli altri e, allo stesso tempo, facilmente raggiungibili?
Scommetto di no.
Ed è proprio per questo che non esiste la ricetta della felicità; non esiste una chiave universale così come non esistono due serrature uguali.
E allora? Come si fa?
Dobbiamo trovare la tua chiave.
E questo è possibile.
È senza dubbio il bene più prezioso della psicoterapia: la possibilità di individuare la propria, personale, mappa dei desideri; tracciare la rotta che conduce all’isola del tesoro che ti aspetta.
Ed è questa la buona notizia per te: la felicità esiste.
Ma non è un lavoro che si sbriga in quattro e quattr’otto; non ci sono istruzioni valide per tutti, da seguire come quelle dei mobili Ikea.
Ecco, puoi pensare alla costruzione della tua felicità come alla scelta di nuovi mobili per l’arredamento: mobili belli, fatti su misura per i tuoi spazi.
Potendo scegliere, credo che ti prenderesti tutto il tempo per individuare quelli giusti, e non certo i primi che trovi.
Serve del tempo per scrivere la propria ricetta della felicità.
E questa è l’altra buona notizia: se proprio esiste, una ricetta della felicità… beh, quella è soltanto tua; sarà sempre e solo la tua mano a metterci la penna.
La psicoterapia può essere un buon punto di partenza, perché è in grado di aiutarti a determinare cos’è che rende felice te (te, non qualcun altro) e instradarti sul sentiero giusto per raggiungerlo.
Nessuna magia: soltanto l’ascolto paziente di tutto ciò che fa parte della tua vita, di ciò che attualmente ti dà soddisfazione così come di ciò che non funziona. È da qui che si comincia: lo potremmo definire un ascolto individualizzato.
Ci sono tante risposte alla domanda “che cos’è la psicoterapia“, alcune molto valide, altre più ingenue, altre ancora… completamente fuori bersaglio.
Io credo che questo già possa bastare: la psicoterapia… ha a che fare con la felicità, con la propria autorealizzazione.
Sei pronto a darti questa chance?
Francesco Rizzo
Psicologo Psicoterapeuta Padova