Malati di shopping.
Comprare, comprare, comprare: è l’imperativo dello shopping compulsivo. Una vera e propria dipendenza. Un tempo misconosciuta, oggi lo shopping compulsivo è entrato a far parte delle nomenclature diagnostiche a tutti gli effetti. Ed è un fenomeno in aumento dilagante. Lo shopping compulsivo riguarda le donne? Principalmente, ma non solo. Anche per gli uomini, soprattutto tra i 30 e i 50 anni, esiste la seduzione dell’acquisto. È la malattia del consumismo…
Condizione insidiosa, la tendenza allo shopping compulsivo: come condannare un’attitudine così coerente con le dominanti leggi del marketing?
Forse parte della risposta sta già nella domanda. Lo shopping compulsivo è innanzitutto una manifestazione culturale: siamo nell’era del consumismo, nell’epoca della gratificazione immediata, nella stagione del narcisismo, che ci impone di essere belli, sfavillanti, sempre alla moda.
Shopping compulsivo significa apparenza.
Shopping compulsivo significa dover avere sempre qualcosa in più. È l’espressione di un bisogno di gratificazione, personale, ma anche richiesta agli altri. La fuga nell’acquisto genera una scarica di tensione, che avvertiamo come… sana, liberatoria. È un modo per riempire:
- un vuoto affettivo: sento di non avere niente nella mia vita, ma almeno mi circondo di cose belle, di cose che mi fanno star bene;
- un vuoto di conferme: magari, con questi bei vestiti, piacerò finalmente a qualcuno!;
- un vuoto di solitudine: non esco con nessuno… ma almeno posso divertirmi qui a casa, con i miei giochi;
La tendenza allo shopping compulsivo è, insomma, un frutto velenoso dei nostri tempi. È smania di premiarsi, perché quel senso di vuoto genera noia, tristezza, disperazione.
Dietro ogni compulsione c’è un bisogno, un chiodo fisso. Vale anche per la compulsione all’acquisto, che nasconde un’esigenza insopprimibile di considerazione, il bisogno di sentirsi unici. Un bisogno, questo, particolarmente pressante oggigiorno, dove il senso del proprio Sé, della propria unicità, sembra perduto nella «società liquida», nelle relazioni “usa e getta”.
Come riconoscere lo shopping compulsivo:
- Ogni giorno, è presente l’impulso irrefrenabile a comprare qualcosa;
- Non poter acquistare genera stress;
- Gli acquisti riguardano quasi sempre oggetti superflui;
- Gli acquisti sono spesso al di sopra delle proprie possibilità; ce ne si accorge dopo…;
- L’euforia dell’acquisto è seguita da senso di colpa e vergogna;
- Il tempo dedicato agli acquisti interferisce fortemente con il lavoro, la vita familiare e sociale;
Addirittura, lo shopping compulsivo, la mania sfrenata all’acquisto, sembra far perdere di vista i problemi reali. La vita, per lo shopper compulsivo, si riduce all’attesa di un nuovo acquisto.
Aiuto, sono un malato di shopping! Come ne esco?
- Limita il tuo budget: sforzati di fissare un tetto alle tue spese. Magari, è il caso di farsi aiutare da qualcuno: il partner, un familiare, un amico. Affidagli provvisoriamente bancomat e carta di credito, e limitati ad avere con te il denaro utile alle spese veramente necessarie;
- Ricorda i tuoi acquisti!: chi acquista compulsivamente… non ha memoria di quello che compra! Annota le spese, ogni volta che il tuo… shopping compulsivo prende il sopravvento. Tira fuori da armadi e cassetti tutto ciò che hai acquistato ultimamente. Osservalo e prova a riquantificarne il costo.
- Domandati: riesco a non farlo?: ricorda che, se la risposta è «no», vuol dire che un problema c’è, va affrontato; hai bisogno di aiuto. C’è spesa e spesa: quella per prendere coscienza del problema, beh, non è per niente inutile!
Lo shopping compulsivo è una condizione esistenziale che, nell’era dell’iper-consumismo e della facilità di accesso a piattaforme di acquisto (come Amazon), raccoglie molte più persone di quanto crederesti. Può essere una vera e propria dipendenza, come il fumo o il gioco d’azzardo. Una dipendenza delle più costose…
Talvolta, insomma, si deve intervenire in maniera professionale.
La psicoterapia delle dipendenze riguarda anche lo shopping compulsivo: permette di individuare la radice profonda del bisogno di comprare, gratificarsi, apparire, fino a interrompere il circolo vizioso che lo alimenta. Aiuta a recuperare e mantenere intatto il proprio senso di autostima e l’immagine di sé.
… e aiuta anche a risparmiare un bel po’ di soldini!
Francesco Rizzo
Psicologo Padova