Bisogno di rassicurazione e psicoterapia
Il bisogno di rassicurazione da parte degli altri rappresenta una motivazione piuttosto pressante per molte persone che intraprendono una psicoterapia.
Parliamo di un bisogno costante e insopprimibile, insomma, un’esperienza piuttosto frustrante.
Una sensazione di questo tipo fa sentire, allo stesso tempo
- dipendenti dagli altri;
- impotenti di fronte alle situazioni avverse;
- incapaci di prendere decisioni;
- “pesanti” per le persone che stanno intorno.
Il bisogno continuo di essere rassicurati dagli altri mette in moto un desiderio di autonomia personale che però sembra irraggiungibile.
L’autonomia personale, nelle azioni e nelle scelte, è forse l’obiettivo primario di qualunque psicoterapia.
Per questo, la sensazione di dover sempre fare affidamento su qualcuno per stare bene è il punto di partenza di moltissimi percorsi di cura.
D’altro canto, l’autodeterminazione non è un risultato che si ottiene dall’oggi al domani.
Anche in psicoterapia, il bisogno di rassicurazione emerge come desiderio di essere “indirizzati” dal terapeuta nella propria vita.
È in gioco, quindi, una questione complessa che potremmo sintetizzare in questo modo:
per guadagnare autonomia personale, è necessario passare per una fase temporanea di “dipendenza”.
La dipendenza dagli altri è il nodo centrale della sensazione di non poter fare a meno di un costante supporto esterno.
Cosa c’è dietro la dipendenza dagli altri?
Non è possibile dare risposta sintetica a questa domanda. Altrettanto, non è possibile dare risposte “universali”.
Il bisogno di rassicurazione da parte degli altri, e quindi la dipendenza, si alimentano di ragioni soggettive.
Ragioni che vanno analizzate di persona in persona, perché del tutto personali.
Ciò che si può dire, di più generale, è che la dipendenza dagli altri fa sentire rassicurati.
Sentirsi rassicurati non è un’esperienza banale, tutt’altro.
Tutte le nostre azioni sono orientate dal bisogno di sentirci sicuri.
Per qualcuno, questa sicurezza coincide con la più totale delle autonomie:
«se devo sbagliare, nella vita… voglio farlo con la mia testa!»
Per chi percepisce necessaria la rassicurazione altrui, invece, è il contrario.
Il retropensiero di chi sente che non può farcela da solo suona più o meno così
«ho bisogno di rivolgermi agli altri perché così non sbaglierò…»
Questa convinzione è alimentata da un ragionamento piuttosto insidioso.
È il ragionamento che può celarsi dietro questo bisogno di rassicurazioni esterne:
«se sono gli altri a dirmi come vivere e che cosa fare… allora non sono io a sbagliare!»
Dietro la dipendenza dagli altri, può celarsi quindi la paura di fallimento personale.
Piuttosto che vivere dentro di sé la sensazione di sbagliare le proprie mosse, può essere “preferibile” delegare agli altri la conduzione della propria vita.
Bisogno di rassicurazione e psicoterapia
Qualcosa di simile a quanto descritto succede anche in psicoterapia.
O per meglio dire, succede a chi arriva alla psicoterapia con questo problema personale legato all’autonomia.
Il bisogno di rassicurazione da parte degli altri si sposta sullo psicoterapeuta.
E si traduce, ad esempio, nella richiesta di consigli e pareri rispetto alle proprie scelte.
È una dinamica del tutto normale, soprattutto per chi porta il peso della difficoltà di “fare da sé”.
Come detto, però, la psicoterapia incoraggia all’autonomia personale.
In questa controdinamica si gioca un elemento cruciale.
Alle domande del paziente, lo psicoterapeuta reagisce suggerendo chiavi di lettura della situazione, non piani d’azione.
Si tratta di una differenza fondamentale: lo scopo è quello di fornire al paziente
- elementi di comprensione sui perché profondi del suo bisogno di rassicurazione;
- strumenti di gestione emotiva e cognitiva della cosiddetta ansia da decisione.
La combinazione di questi due fattori ha un ruolo determinante nella promozione del benessere di chi si rivolge alla psicoterapia.
In altri termini, la psicoterapia aiuta a individuare dentro di sé quelle “spinte personali” che possono orientare le decisioni e le azioni della propria vita.
Smarcarsi dal bisogno di rassicurazione da parte degli altri non significa rinunciare agli altri.
Significa, invece, garantirsi un rapporto più sano e più equilibrato con gli altri.
Una relazione di parità, e non di costante subordinazione.
Per ottenere questo risultato, è necessario individuare le motivazioni profonde che sostengono il bisogno degli altri.
Francesco Rizzo
Psicologo Psicoterapeuta Padova