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Adolescenza, autostima e autolesionismo
Adolescenza e autolesionismo Padova Dott. Francesco Rizzo Psicologo

In adolescenza, l’autostima personale e l’autolesionismo presentano delle “intersezioni” che è bene evidenziare.

Nello specifico, la bassa autostima può essere predittiva di una condotta autolesionistica.

L’autolesionismo, tra i suoi fattori scatenanti, trova (anche) la scarsa considerazione di sé.

Osservare le pratiche autolesionistiche in adolescenza dal punto di vista dell’autostima diventa importante perché fornisce una chiave di lettura preziosa, anche in un ottica di intervento.

Ma in che modo la sfiducia in se stessi può condurre all’autolesionismo?

Quando parliamo di autolesionismo, parliamo di lesioni autoinflitte intenzionali.

Si possono suddividere queste condotte in tre macro-categorie:

  1. pratiche autolesive vere e proprie: il tagliarsi, il bruciarsi (ad es. con la sigaretta), o il colpirsi con oggetti contundenti;
  2. esperienze di auto-avvelenamento, come l’overdose di droghe o l’ingestione di sostanze tossiche;
  3. condotte di auto-danno, come la sessualità promiscua e il gioco d’azzardo.

A grandi linee, l’autolesionismo funziona come uno sfiato: chi vi ricorre, racconta che il dolore fisico cancella il dolore emotivo

È proprio come se la sofferenza interiore “sfiatasse” attraverso le ferite autoinflitte. 

E la bassa autostima è una delle cause più frequenti di disagio emotivo in adolescenza

L’autolesionismo come soluzione…?

Praticarsi dolore fisico allo scopo di mettere a tacere il dolore interiore finisce per diventare una soluzione allettante.

Innanzitutto, la sofferenza nel corpo dà l’impressione di essere molto più facilmente controllabile.

Talvolta, l’adolescente può addirittura percepire un senso di potere personale (l’unico, nella sua vita), sperimentandosi sofferente ma in grado di reggere il dolore.

Nello specifico della bassa autostima, l’autolesionismo si pone al servizio di un’altra, potente dinamica inconscia, piuttosto insidiosa: il senso di vergogna.

La scarsa considerazione di sé ha una radice sociale, oltre che più personale. 

Può intensificarsi nel contatto virtuale tramite social, o sotto la spinta del bullismo

L’adolescenza è la stagione della vita in cui il senso di sicurezza personale comincia a costruirsi e consolidarsi.

Sentirsi esclusi, e/o incapaci di piacere agli altri, non solo infligge duri colpi all’autostima.

La percezione di non poter essere apprezzati genera spesso una pericolosa autoconvinzione: 

«È colpa mia; c’è qualcosa di sbagliato, in me.»

Un’autoconvinzione di questo tipo dà adito a un senso di colpa sotterraneo, e a una sensazione di vergogna verso se stessi. 

L’autolesionismo diventa, in questo modo, anche una maniera per autopunirsi.

Autolesionismo e psicoterapia

L’autolesionismo, in adolescenza ma non solo, è una condotta su cui diventa fondamentale intervenire nei tempi e nelle modalità giuste.

Oltre al pericolo del danno fisico, il rischio è quello della reiterazione normalizzata.

Il comportamento autolesionistico, inizialmente praticato con smarrimento e senso di colpa, finisce per diventare una pratica “ordinaria”.

Intervenire su questi meccanismi disfunzionali di sfogo del dolore attraverso la psicoterapia può avere una duplice funzione:

  • nell’immediato, intercettare le modalità di messa in pratica dell’autolesionismo (quando succede? Quali sono le cause scatenanti), per guadagnare una prima opportunità di gestione dei rischi (fisici ed emotivi);
  • a lungo raggio, individuare le ragioni profonde della bassa autostima e, di conseguenza, delle condotte autolesionistiche.

Con ragioni profonde s’intende le motivazioni inconsce e personali che guidano l’azione autolesiva.  

Più nel concreto, la psicoterapia permette di far luce sulle fonti specifiche di disagio dell’adolescente.

Come mai Luca/Sofia crede così poco in se stesso?

Perché Luca/Sofia preferisce infliggersi dolore piuttosto che parlare di ciò che gli sta succedendo?

Sono domande a cui non è possibile offrire una “risposta universale”.

Un percorso di psicoterapia personale è una sonda che consente di rispondere dal punto di vista di Luca o di Sofia a questioni così delicate.

 

Francesco Rizzo

 Psicologo Psicoterapeuta Padova