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Difficoltà nella vita amorosa: da cosa dipendono?

Avere una relazione stabile è obiettivo comune a molte persone.

Eppure, altrettanto comuni sono le difficoltà a stringere rapporti con potenziali partner.

Essere single, per molti, è una condizione dolorosa per tre motivi principali:

  • si percepisce il senso di vuoto imposto dall’assenza di una persona significativa al proprio fianco;
  • si guarda al futuro con l’intenso timore di rimanere da soli per sempre;
  • si percepisce senso di colpa personale per il fatto di non trovare la persona “giusta”.

Spesso, la terza delle tre ragioni elencate è la più penosa:

Non c’è niente di peggio che sentire dentro di sé la causa della propria infelicità.

D’altro canto, questa percezione di responsabilità/colpa personale di fronte ai propri fallimenti, è anche un motore importante per molte richieste di psicoterapia.

«Cosa c’è di sbagliato in me?»

È una domanda che tormenta molti pazienti.

Ed è una questione che si connette a stretto filo con la dolorosa esperienza del non avere una relazione stabile.

È una riflessione su se stessi che fa parte di una gamma di sensazioni più ampia:


la sensazione di essere diversi dagli altri.

Si può dire che, in una certa misura, la domanda tocca un punto fondamentale.

Ma è altrettanto fondamentale distinguere tra colpa e responsabilità.

Può succedere di sentire che tutto ciò che accade è colpa nostra.

Eppure, non avere una relazione stabile non è una colpa. 

Allo stesso tempo, però, è bene far partire un processo di “consapevolizzazione” del perché una situazione come questa è in atto.

Ragionare sulle responsabilità, quindi, significa rispondere a questa domanda:

Qual è il mio contributo personale a ciò che mi succede?

Oppure, in altra forma:

Quanto ci metto di mio, nel non avere una relazione stabile?

Non è facile rispondere rapidamente e da soli a questioni così complesse.

Però, cominciare a riflettere in questa direzione significa

  • svincolarsi dal pesante fardello della colpa;
  • circoscrivere il problema e, da qui, individuare soluzioni efficaci.

Sembra una differenza sottile.

Eppure, poter distinguere tra

«Cosa c’è di sbagliato in me?»

e

«Quali sono le caratteristiche su cui posso lavorare per ottenere un cambiamento?»

è già un passo fondamentale in un’ottica di realizzazione del proprio benessere personale.

«Non riesco ad avere una relazione stabile… cosa posso fare?»

Come accennato, guadagnare consapevolezza su se stessi e sul proprio modo di “funzionare” è un compito quasi impossibile da svolgere in solitudine.

Guadagnare consapevolezza su se stessi, è però il risultato più concreto e profondo di una psicoterapia personale.

Non avere una relazione stabile, pur desiderandola, è un’esperienza che può dipendere

  • da fattori esterni;
  • da fattori interni, ovvero relativi a caratteristiche personali;
  • da una combinazione dei due fattori.

Non sempre è possibile intervenire sui fattori esterni.

È sempre possibile, invece, intervenire sui fattori personali.

E intraprendere una psicoterapia è il modo più efficace per trasformare i propri blocchi interni.

Non si tratta di implementare tecniche o strategie seduttorie: non è questo l’obiettivo di una psicoterapia. 

Si tratta di arrivare a una comprensione profonda di se stessi, che consente d’individuare i punti nevralgici della propria storia personale.

Ottenere questa conoscenza di sé permette un ulteriore, positivo switch delle domande elencate in precedenza:

«Cosa posso fare per cambiare ciò che non funziona?»
«Dove posso intervenire?»

Una ricalibrazione del senso di colpa descritto precedentemente che consente una migliore comprensione del problema, oltre ad alleggerire il carico personale di malessere.

Francesco Rizzo

Psicologo Psicoterapeuta Padova