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«Oggi non mi va… lo faccio domani».

Non rinviare a domani ciò che potresti fare oggi è un ritornello popolare e antico come il mondo.

Suona un po’ come un invito a cogliere l’attimo, a sfruttare il momento, perché agire senza rinviare significa sbloccare del tempo buono per tante altre attività.

Non sempre è così facile.

Per qualcuno, rinviare le attività – sia quelle più importanti, sia quelle meno importanti – appare come un riflesso automatico: si rinvia praticamente tutto, sempre.

È un’abitudine che può far suonare qualche campanello d’allarme.

Più che concentrarsi sulle occasioni potenzialmente sciupate con questo atteggiamento, è bene soffermarsi su cosa c’è dietro alla tendenza a rimandare sempre.

Dal punto di vista psicologico, cosa significa rinviare le cose?

Sicuramente la questione non può essere liquidata parlando di pigrizia, come invece pensa qualcuno.

Rinviare le cose significa, principalmente, non riuscire a confrontarsi con il futuro.

Procrastinare ha proprio l’effetto di rimandare la sfida con ciò che c’è da fare.

Rimandare ciò che è fonte di preoccupazione è l’obiettivo che muove le persone a posticipare i propri impegni.

Un esempio può essere quello della ricerca di lavoro.

Candidarsi per delle offerte passa spesso, ad esempio

  • per una riformulazione accurata del proprio curriculum;
  • per un monitoraggio continuo e preciso dei vari canali di offerte.

Tutte cose che, facilmente, si tende a riprogrammare sempre un giorno dopo.

Rinviare il momento per “prendere in mano la situazione” e cominciare a lavorare per un cambiamento, può nascondere il timore di agire nella realtà, ed esporsi così al rischio di fallimenti.

Posticipo dopo posticipo, non solo le occasioni rischiano di svanire, ma anche le energie si dissipano.

Come intervenire sulla tendenza a rinviare?

C’è senz’altro un motivo se il futuro e l’azione destano tanta paura; si tratta di un motivo soggettivo, individuale, che varia da persona a persona.

Quel motivo va portato alla luce, perché è il nucleo che dà forza a questa abitudine: è come una vocina interiore che parla alla psiche e le ricorda che le cose sono già andate male altre volte:

«Il rischio d’insuccesso è sempre dietro l’angolo…»

Rinviare ciò che è urgente è una forma, molto sottile, di depressione.

Non occuparsi delle cose importanti vuol dire sentire di non avere le forze per occuparsi di se stessi.

È un blocco che spesso viene scambiato anche per stanchezza: ci si sente fiacchi, privati di energie, e gli impegni sembrano montagne altissime da scalare.

La psicoterapia – un’altra esperienza che spesso si tende a rinviare, pur avvertendone il bisogno! – può portare a galla le ragioni del blocco.

Le paure non sono tutte uguali.

Ogni timore si nutre delle caratteristiche soggettive e dei “fantasmi personali” di chi li prova.

Soltanto un trattamento personalizzato può arrivare alla profondità delle motivazioni più nascoste, e agire per eliminarle.

Francesco Rizzo

Psicologo Psicoterapeuta Padova