Il passato non si cambia, il futuro sì.
La guarigione del Sé è il titolo di uno tra i libri di psicoterapia e psicoanalisi più celebri di tutti i tempi.
Quello di guarigione del Sé è un tema di una portata sconfinata, impossibile da affrontare in un articolo come questo.
Vorrei comunque provare a ragionarci, connettendolo a una “formula” che spesso accompagna i racconti dei pazienti:
le ferite interiori.
Traumi, lutti, delusioni… sono spesso descritti come “ferite”.
Il concetto stesso di ferita è piuttosto ampio: ferita può essere un piccolo taglio accidentale fatto su un dito con un coltello da cucina… ma ferita è anche quella da “arma da fuoco”, così come si legge sulla cronaca o si sente nei film, insomma, qualcosa per cui non basta certo un cerotto e via.
In psicologia, la questione è più sfumata.
Se nella realtà quotidiana possiamo renderci ben conto di quanto un proiettile possa far più male di un piccolo taglio, quando parliamo di ferite interiori, o di ferite psicologiche, misurare le dimensioni del dolore e della gravità è una faccenda molto complessa.
Come si “misurano” le ferite interiori?
I fattori da prendere in considerazione sono principalmente due:
- la risposta a una fonte di sofferenza emotiva dipende dalle caratteristiche di ciascuno: non è possibile dire che un tipo di trauma è universalmente più doloroso di un altro;
- ciò che comporta una cosiddetta ferita psicologica è qualcosa su cui non abbiamo né controllo né potere: è qualcosa che succede, semplicemente.
Insomma, non abbiamo modo di prevedere quando qualcosa arriverà a “ferirci”, né abbiamo modo d’intuire quale potrebbe essere la nostra reazione.
Ma abbiamo una forma di “potere” comunque molto preziosa: è il potere di reagire a quanto succede.
Se è vero che non possiamo cambiare il passato, né più di tanto prevedere quello che succederà, è vero anche che è tutta in noi la possibilità di reagire in un modo o in un altro a quanto succede.
Torniamo al concetto di guarigione del Sé.
Possiamo dire che il Sé rappresenta la nostra parte più intima, autentica: quella che ci permette di gioire, di sentirci realizzati quando le cose vanno bene… ma anche, la parte che soffre quando qualcosa di negativo impatta sulla nostra vita.
Guarigione del Sé, allora, significa trovare il modo di curare le proprie ferite, e di ristabilire uno stato di relativo benessere nel nostro mondo interiore, quello delle nostre emozioni.
Come?
Spesso non è facile farlo da soli.
Succede che quanto chiamiamo “ferita” sia il frutto di un avvenimento, o una serie di avvenimenti, così lontano nel tempo da essere stato sommerso da strati e strati di vita. Ma rimane una ferita che fa male lo stesso, pur sanguinando così in profondità.
Succede anche che il dolore per una ferita più “recente” (una delusione amorosa, la sensazione di aver sprecato il proprio talento, o di aver fallito i propri obiettivi, e così via) ripeschi dal passato questioni relazionali mai risolte del tutto, e si intensifichi.
Succede, ancora, che qualcosa che chiamiamo “ferita” è in realtà una caratteristica che fa parte di noi stessi, e che piuttosto rappresenta la cicatrice di un’antica ferita: ad esempio, l’insicurezza nei rapporti con gli altri, con la costante sensazione che qualunque forma di contatto sia destinata a essere fallimentare.
Insomma, si può avere un’idea più o meno compiuta di quale sia la propria ferita, senza però poter comprendere fino in fondo come intervenirci.
La psicoterapia è uno strumento di grande valore: allo stesso tempo, è una sonda che individua le radici profonde della ferita, e una sorta di “medicazione” di quella stessa ferita.
Come funziona la psicoterapia su una ferita emotiva?
- La psicoterapia garantisce una possibilità di esplorazione interiore impareggiabile: nessun altro “strumento” è in grado di comprendere così intimamente le ragioni della sofferenza psicologica;
- La psicoterapia garantisce un ascolto della sofferenza che è, allo stesso tempo, obiettivo ed empatico: è un’occasione più unica che rara, quella di avere a disposizione uno spazio di “sfogo” così esclusivo e personale.
Darsi la chance di tentare un percorso di psicoterapia alla ricerca delle ragioni più profonde della propria sofferenza, nonché, della possibilità di mitigarne la sofferenza, è spesso il primo passo verso la guarigione del Sé.
Francesco Rizzo
Psicologo Psicoterapeuta Padova