Vorrei, ma non posso…
Cambiare è l’obiettivo di tutte le persone che iniziano una psicoterapia.
Non è possibile cominciare un percorso su se stessi senza una forte motivazione a cambiare, una spinta pressante a modificare non solo le proprie azioni, ma anche i meccanismi di pensiero che le ispirano.
Cambiare significa adattarsi al mondo e alla realtà, accettandone sfide e imprevisti.
Tuttavia… nessuno ci insegna a cambiare.
Nonostante il cambiamento sia stato e continui ad essere fondamentale nella nostra strategia di evoluzione e sopravvivenza nel mondo, la maggior parte di noi non riesce a cambiare.
Cambiare fa paura
Chi arriva a scegliere per sé un percorso di psicoterapia, se ne rende conto.
Capisce di essersi opposto al cambiamento per tutta la vita, e di continuare a farlo, aggrappandosi rigidamente a vecchi sistemi di pensiero, di azione, di condotta, solo perché familiari, quindi, più sicuri.
«Meglio affrontare ciò che conosco, piuttosto che ciò che non ho ancora sperimentato».
Insomma, cambiare fa paura perché apre all’ignoto, al non conosciuto, all’imprevedibile.
È per questa paura che molti pazienti, pur individuando correttamente le aree di cambiamento su cui intervenire, faticano a mettersi in gioco.
Trovare l’amore o il lavoro dei propri sogni dopo anni di tentativi a vuoto è impossibile senza modificare qualcosa delle proprie linee d’azione e di pensiero.
Farlo, però, richiede uno sforzo notevole: cambiare significa trasformare il proprio filtro di lettura della realtà, significa pensare e agire in senso contrario a quanto si è fatto fino ad adesso.
Il risultato della resistenza a cambiare si manifesta in tantissimi modi, di cui è facile fare qualche esempio. Molte persone, tutti i giorni, lottano
- per sopravvivere a relazioni tossiche, distruttive;
- per tenersi stretti lavori improduttivi e frustranti;
- per mantenere inalterabili dipendenze dannose;
- per barcamenarsi “alla meglio” in ambienti non salutari;
La resistenza a cambiare si sintetizza in un’unica, sola frase:
E se cambiando mi va peggio?
In fondo, è sempre la paura della sofferenza a frenare i nostri comportamenti.
Tuttavia, a un esame anche solo parziale risulta evidente come mantenere in vita questi meccanismi di stabilità, non fa altro che condannare a una vita di fatica e di insofferenza, tanto che alla domanda di sopra si potrebbe rispondere
Davvero può andar peggio di così?
Come cambiare
Naturalmente, quanto descritto in questo articolo non è altro che la punta di un iceberg.
Sotto la superficie della realtà, si nascondono motivazioni e cause profonde che ostacolano, o impediscono del tutto, di prendere in mano la propria vita e aprirsi alla possibilità del cambiamento.
È già però un passo essenziale quello di rendersi conto di ciò che non va… o, per meglio dire, della necessità di cambiare qualcosa.
Pensare di cambiare non coincide, purtroppo, con un cambiamento effettivo.
La psicoterapia è il mezzo più efficace al servizio del cambiamento.
Conoscere in profondità le cause che rallentano il percorso di cambiamento è fondamentale per rimetterne in moto il processo.
Conoscere in profondità tutto ciò che la resistenza al cambiamento sta sottraendo alla nostra vita, invece, diventa una spinta motivazionale tra le più forti.
Ma si comincia così: con l’obiettivo di cambiare, a cui può e deve seguire l’iniziativa personale di cominciare ad agire nel mondo per sviluppare il cambiamento.
Magari, chiedendo aiuto a chi è in grado di sostenere questo desiderio di crescita personale.
Francesco Rizzo
Psicologo Psicoterapeuta Padova