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Psicoterapia in adolescenza

L’adolescenza è la stagione della vita più densa di sfide: probabilmente, perché è a cavallo tra due mondi, l’infanzia e l’età adulta.

Non più bambino, non ancora grande, l’adolescente deve trovare una dimensione per se stesso che sia, allo stesso tempo, sufficientemente stabile e sufficientemente mobile.

Questa, forse, è LA sfida per eccellenza, in adolescenza: costruire un’identità che sia in grado di evolvere rispetto a quella dei primi anni di vita, e di mantenersi flessibili rispetto a quello che verrà.

Insomma, l’adolescenza è il compito più difficile di tutti: superarla nella maniera giusta segna la differenza tra un’aspettativa di vita serena, orientata al successo e all’autorealizzazione… e il suo contrario.

Psicoterapia in adolescenza: perché?

Suona brutale, ma è così: non tutti gli adolescenti riescono a superare in sicurezza questo delicato passaggio esistenziale.

I motivi sono vari, e s’intrecciano tra loro: solitamente, delle difficoltà a livello emotivo e caratteriale si combinano con fattori esterni problematici.

La psicoterapia ha lo scopo di accompagnare l’adolescente nel suo percorso per diventare adulto, proprio nel momento in cui sulla sua strada si manifestano ostacoli rilevanti, proprio nel momento in cui il cammino s’inceppa.

In adolescenza, però, non è facile rendersi conto di aver bisogno d’aiuto, anzi: l’adolescente sente, piuttosto, la necessità di trovare delle certezze: l’idea di mettersi in discussione è quanto di più lontano ci sia dalla sua immaginazione.

D’altro canto, ottenere risultati senza la sua collaborazione è impossibile: per questo, il primo, fondamentale lavoro, è quello di motivazione dell’adolescente.

Un lavoro delicatissimo, anche questo: va infatti rispettata la sua esigenza di avere voce in capitolo sulla propria vita e su quello che potrebbe essere un percorso pensato per lui…

… esattamente come potrebbe essere per la scelta di uno sport, o di un’attività extrascolastica.

Psicoterapia in adolescenza: cosa significa in pratica?

  • Innanzitutto, lavorare insieme, genitori, adolescente e psicoterapeuta: le difficoltà dell’adolescente impattano sull’intero sistema familiare;
  • Mantenere con l’adolescente un rapporto chiaro, senza sotterfugi: non c’è esperienza più irritante per un ragazzo che quella di sentirsi messo in disparte rispetto alle decisioni che lo riguardano.

Questi sono senza dubbio i due punti di partenza necessari per avviare un lavoro di psicoterapia in adolescenza.

Provando ancora a immaginare le difficoltà dell’adolescente come un blocco lungo il suo percorso di crescita, si può dire che la psicoterapia può diventare uno strumento fondamentale per spianargli la strada e per ottenere il risultato che nessun altro ingombro gliela blocchi nuovamente.

Per farlo, è necessario approfondire le cause che hanno generato la condizione di stallo. Come detto, variano da ragazzo a ragazzo, e sono frutto di una combinazione tra gli eventi esterni (es. scuola, relazioni etc) e la sua specifica reazione (es. rabbia, inibizione etc).

Francesco Rizzo

Psicologo Psicoterapeuta Padova