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Dire «no» alla psicologia… solo per pregiudizio.

Nessuna disciplina al mondo detiene il poco invidiabile primato della psicologia per quanto riguarda stereotipi, pregiudizi e falsi miti che l’accompagnano.

Una serie lunghissima di credenze errate che impedisce, alle persone, di farsi un’idea più precisa di che cos’è la psicologia, oppure di come funziona una psicoterapia.

  • Lo psicologo è per i matti!
    Tralasciando l’orribile dizione matti, stigmatizzante e poco rispettosa della dignità delle persone con malattie psichiatriche, precisiamo che soltanto un terzo dei pazienti rientra in questo tipo di categoria. Le altre due?
    – La prima è quella dei pazienti con un problema circoscritto: un lutto, una separazione problematica, una condizione depressiva; ne possiamo soffrire tutti, ma in questo caso, ricorrere alla psicoterapia significa uscirne prima meglio;
    – la seconda è quella dei pazienti che intraprendono, “semplicemente“, un percorso di crescita e autorealizzazione personali: la psicologia si occupa anche di questo.
  • Ok, lo psicologo non è per i matti… è per i deboli!
    Niente di più falso: chi riconosce di avere un problema dimostra coraggio, perché riconoscere un problema è il primo passo per affrontare quel problema. Riuscire ad accettare la presenza di un problema è una dimostrazione di forza mentale.
  • Non c’è da fidarsi degli psicologi… sono dei manipolatori!
    Molte persone passano dal sottovalutare la competenza di professionisti formati alla pratica della psicoterapia a… sovrastimarla a tal punto da trasformarlo in una specie di supergenio della truffa mentale!
    Lo psicologo, al contrario, ha il dovere deontologico di rispettare l’autonomia e le credenze dei pazienti; intraprendere un percorso di perfezionamento non significa farsi fare il lavaggio della mente, bensì, significa affidare parte dell’individuazione del problema a un professionista del settore.
  • Non serve andare dallo psicologo… tanto non si può cambiare!
    La falsa credenza di non avere alternative di comportamento è alla base di molte difficoltà psicologiche. Lavorare su noi stessi, con l’aiuto di un professionista, ci permette di aumentare il raggio d’azione e di controllo rispetto alle condotte e alle scelte che mettiamo in campo.
    Certo, non ci si può immaginare di stravolgersi completamente (e non sarebbe neanche giusto!) ma smussare le proprie spigolosità è possibile, e spesso, necessario.
  • Tanto, nessuno mi capisce…
    Anche questa è una forma di rigidità caratteriale che contribuisce a mantenere in vita una condizione di disagio emotivo. Pensare di non poter essere capiti da nessuno porta a sentirsi dolorosamente isolati, in una solitudine che è condanna, e mai scelta.
    La psicologia, come disciplina di studio, forma gli psicologi e gli psicoterapeuti a una particolare forma di ascolto empatico, che consente di andare a fondo del problema, della difficoltà, della sofferenza che il paziente porta nella stanza di terapia sotto forma di parole. Come un meccanico è “allenato” a individuare un guasto all’automobile anche soltanto attraverso una breve descrizione del problema, così uno psicologo ha competenze per centrare il problema del paziente, e da lì, approntare una strategia di risoluzione.
  • Non si possono risolvere dei problemi “soltanto” parlando…
    Chi pronuncia una frase di questo tipo, ritiene che le parole non servano a modificare la realtà. E invece, le parole sono la realtà: soprattutto in ambito di sofferenza emotiva, è evidente come siano i pensieri – che sono fatti di linguaggio! – a causare le difficoltà che la psicologia è in grado di trattare.
    Il nostro mondo è fatto di linguaggio: intervenire sulle parole, e attraverso le parole, è l’unico modo per risolvere un problema “astratto” come la sofferenza emotiva.
  • La psicoterapia dura troppo!
    La durata della psicoterapia varia di caso in caso. “Psicoterapia” è una… parola-contenitore: esistono, in realtà, diversi modi per affrontare un problema emotivo. Uno di essi, ad esempio, è la consulenza psicologica, che in numero concordato di sedute arriva a circoscrivere il problema e la sua fonte, indirizzando il paziente alla sua risoluzione.
  • La psicoterapia costa troppo!
    Esistono diverse opzioni, per quanto riguarda il costo delle sedute. Sempre di più, gli psicologi offrono pacchetti ragionati o opportunità che vanno incontro alle esigenze economiche anche dei pazienti in maggiore difficoltà.
    Fermo restando che la psicoterapia, sì, ha un costo: un costo, però, assolutamente ripagato dal benessere che è in grado di sviluppare, un benessere che dura a vita (diversamente dall’esborso economico!).
  • Piuttosto, ne parlo a un amico
    È evidente che parlare a un amico non può essere la stessa cosa che parlare a uno psicologo, e che voler bene a una persona non significa automaticamente fare il suo bene.
    Non c’è nulla di male nel parlare con persone fidate, ci mancherebbe.
    Ma quando la sofferenza emotiva si fa troppo forte, il supporto di chi ci vuole bene non può bastare. Serve l’aiuto di una persona competente in materia.
    Inoltre, possono esserci argomenti tabù anche con persone particolarmente care: ad esempio, quelli che riguardano la sessualità.
    L’ascolto imparziale e alla giusta distanza garantito dallo psicologo, consente di parlare in assoluta libertà: il paziente non sarà giudicato per quello che racconta.

Francesco Rizzo

Psicologo Psicoterapeuta Padova